Di fronte a noi ci sono un grande rischio e una grande opportunità. Il rischio è di ritrovarci nei prossimi mesi con città ancora più inquinate, irrespirabili e congestionate dal traffico. La paura del virus e il necessario distanziamento sociale potrebbero, infatti, spingere molti ad abbandonare i mezzi pubblici per tornare all’automobile. Un rischio che non ci possiamo permettere in un Paese che è già al nono posto nel mondo per decessi causati da gas e polveri sottili, riconducibili per il 40 per cento ai tubi di scarico dei mezzi di trasporto. Nel mondo – forse non tutti lo sanno – l’inquinamento uccide più delle sigarette.
La grande opportunità, invece, si chiama bicicletta. Prima ancora del coronavirus, le due ruote ci parlavano di un futuro più vivibile, con città più belle, accoglienti e meno velenose. Oggi dovremmo renderci conto tutti che la bicicletta e il monopattino sono i mezzi più sicuri per attuare il distanziamento sociale. È il tempo giusto per un cambio culturale, per salvare un po’ di quel silenzio e di quell’aria più pulita delle ultime settimane. Città come Milano e Torino, tra le più inquinate in Europa, stanno pensando di aumentare i chilometri di piste ciclabili già quest’estate e il governo pensa a un bonus per l’acquisto di bici e monopattini. Non perdiamo quest’occasione per avvicinarci al resto d’Europa.
È giusto vedere cosa fanno gli altri. Da un lato, ci sono città-modello lontanissime come Oslo, che sta addirittura pensando di eliminare le auto, Copenaghen e Amsterdam. In Danimarca il 62 per cento degli abitanti usa la bicicletta per andare a lavorare, mentre la capitale dei Paesi Bassi ha deciso di eliminare entro il 2025 ben 11mila posti auto per sostituirli con parcheggi per biciclette, verde urbano e zone pedonali. Dall’altro lato, ci sono capitali che sono più indietro, ma possono essere utili come battistrada per noi: a Parigi, oggi, il cinque per cento si sposta sulle due ruote, ma la città si è data l’obiettivo di salire al dieci in pochi anni.
Dobbiamo pensare al futuro delle nostre città e alla nostra salute, ma voglio dimostrarvi che usare la bicicletta è anche conveniente: è provato che in un tragitto cittadino fino a quattro chilometri è il mezzo più veloce, ci tiene allenati e brucia calorie. Inoltre, abbiamo il grande vantaggio che le nostre città sono ciclabili al cento per cento, sono quasi tutte in pianura e hanno un clima migliore di quelle del Nord Europa. E per chi vuole andare al lavoro senza sudare anche d’estate ci sono le bici elettriche, a pedalata assistita, una grande invenzione.
Non è necessario essere un professionista, aver fatto il Giro d’Italia o il Tour de France, per convertirsi a pedalare ogni giorno. Io, in tutte le città in cui vado, uso sempre il bike sharing; se guardo la mia app scopro che solo a Milano ho percorso mille chilometri e che negli ultimi dieci mesi ne ho fatti 300, ho risparmiato 35 chilogrammi di carbonio e bruciato 18mila calorie. Una bella soddisfazione!
*Davide Cassani, ex ciclista professionista, è il commissario tecnico della nazionale italiana di ciclismo