Per me questo è stato l’anno dell’ascolto, della ricerca di storie che avessero un significato, di persone comuni da ascoltare con pazienza per far emergere vite straordinarie, memorie, senso. È stato l’anno in cui mi sono più interrogato sul valore del tempo e su come dargli importanza.
Quando arriva la fine di dicembre anche io, come tutti, faccio liste di progetti e buoni propositi per il futuro e faccio bilanci, cercando di capire che cosa abbia significato il tempo che ci mettiamo alle spalle, cosa abbia lasciato un segno. Nella mia testa restano un gruppo di persone meravigliose che hanno raccontato la loro infanzia ferita e la fatica di diventare grandi, un ultracentenario che mi ha indicato la strada del bosco e mi ha mostrato il valore di un tempo non dominato dalle urgenze e l’idea che in quest’epoca di caos e disordine un valore da riscoprire sia quello della gentilezza.
Quasi ogni giorno penso a Graziella, Maria Luisa, Giuditta, Sergio, Giuliano e Antonietta, risento le loro voci, i frammenti di quella storia corale che hanno regalato a me e Silvia Nucini e che abbiamo trasformato nel documentario “Finché sono al mondo” (Lo si può vedere sempre su Rai Play ma sarà anche nuovamente programmato su Rai3 domenica 29 dicembre alle 13).
La loro è la storia di quel piccolo gruppo di bambine e bambini che si salvarono dal bombardamento della loro scuola elementare, nel quartiere di Gorla a Milano, il 20 ottobre del 1944, in cui morirono 184 alunni. Ci hanno mostrato la strada per diventare grandi senza rancori, ma coltivando la memoria e l’amicizia. Mi sembra significativo che ben tre di loro siano poi diventate maestre elementari e continuino a frequentarsi e a sentirsi ancora oggi, ottant’anni dopo.
A Fabio Clauser, che ha 105 anni e una straordinaria umanità, dobbiamo tutti la conservazione e la salvezza di un magnifico bosco italiano, quello di Sasso Fratino, nelle foreste casentinesi. Io gli devo una grande lezione e il titolo del mio ultimo libro: “Il tempo del bosco”.
Sabato 14 dicembre l’ho presentato proprio in Casentino, all’auditorium della Fraternità di Romena, insieme ai carabinieri forestali che proteggono quei boschi e a Luigi Verdi che ha fondato la fraternità sorta intorno alla Pieve romanica di San Pietro. Un luogo in cui si curano le ferite.
Marina Clauser, figlia di Fabio, ci ha mostrato i 25 mila alberi che il padre ha piantato in quarant’anni nei pascoli abbandonati intorno alla casa in pietra in cui ha vissuto fino a due anni fa.
Per me Fabio è la dimostrazione dell’importanza di fare progetti di lungo periodo, di guardare lontano e di tenere gli occhi sempre rivolti al futuro.
Durante la presentazione a Romena è stato mostrato, dal giornalista Massimo Orlandi, un meraviglioso video su Sasso Fratino (lo potete vedere cliccando qui) realizzato dall’Ente Parco nazionale delle Foreste casentinesi e dal raggruppamento Carabinieri biodiversità. In quelle immagini si coglie alla perfezione la bellezza di quel luogo e si capiscono lo stupore e la meraviglia che spinsero Fabio Clauser a trasformare quel bosco in una riserva naturale integrale.
Ve lo propongo qui perché è il miglior regalo di Natale che posso farvi, non immagino qualcosa che parli di pace più forte di queste immagini.
Il mio anno era cominciato con un podcast a cui sono molto affezionato, si chiama “Sulla Gentilezza” ed è dedicato a un sentimento poco di moda. In quattro puntate avevo fatto un viaggio per capire il valore della gentilezza, intervistando storici, antropologi, scienziati, scrittori e artisti. Il risultato è un racconto corale che dimostra quanto sia potente la gentilezza, quanto sia coraggiosa e quanto possa fare la differenza.
Ora abbiamo deciso di aggiungere una quinta puntata alla serie, che potete ascoltare qui, in cui dialogo con lo scrittore Alessandro D’Avenia che è stato ospite del Festival della Gentilezza, promosso dalla Fondazione Amplifon, che si è tenuto a novembre a Milano.
Gentilezza per me è sinonimo di pazienza e di ascolto, e questo mi sembra tenere insieme tutto: il tempo delle cose importanti, i racconti di quelle bambine che ormai hanno i capelli bianchi, il bosco e la necessità di regalarsi ogni giorno lo spazio per respirare.
Molti auguri di cuore.
Ps: questa newsletter andrà in vacanza per due settimane, ci ritroviamo venerdì 10 gennaio.