Si può nascere in un posto sbagliato al momento sbagliato? Sabrina Efionayi ci ha pensato spesso, mentre era impegnata nella sua lotta personale per definire la propria identità. Lo ha raccontato nel suo libro “Addio, a domani”, edito da Einaudi e in un podcast di Chora Media per Spotify Studios che si chiama “Storia del mio nome”.
Sabrina ha due mamme, una nigeriana e una italiana: due facce della stessa medaglia, dello stesso amore. Una è Gladys, la sua madre biologica, nata in Nigeria e arrivata in Italia a diciannove anni per lavorare e sostenere la famiglia rimasta a Lagos. Gladys abita a Castel Volturno, dove è stata accolta dalla più grande comunità nigeriana in Italia. All’arrivo però non sapeva che il suo lavoro sarebbe stato il peggiore degli incubi: vendere il proprio corpo sotto la minaccia di aguzzini italiani. L’altra mamma si chiama Antonietta, è napoletana.
Un giorno Gladys attraversa la strada che la separa dalla casa di Antonietta e le mette tra le braccia la piccola, chiedendole di prendersene cura, di diventare a sua volta mamma e condividere quell’amore. Le vite delle due donne, delle due mamme, non si sarebbero mai intrecciate se non fosse nata Sabrina.
Quella bambina è cresciuta e si è ritrovata a vivere tra due mondi, quello che gira attorno alle sue origini e quello che ha costruito crescendo in Italia, alla costante ricerca di un centro di gravità permanente, come cantava Franco Battiato. Ha vissuto una vita così intensa e dura allo stesso tempo da sembrare un’invenzione letteraria, come potete scoprire ascoltando “Storia del mio nome”, un podcast che sorprende e commuove per la sua straordinaria energia morale.