Ci avviamo alla fine di un anno terribile, che ha messo in ginocchio il mondo, distruggendo vite, progetti, programmi, attività commerciali, aziende e soprattutto la nostra socialità. È accaduto l’impensabile, qualcosa che nessuno di noi avrebbe mai immaginato. Cosa ci resterà di questo tempo, oltre ai vuoti e ai dolori? Cosa ci porteremo dietro, solo macerie? Dovremmo portarci dietro la capacità di immaginare l’impensabile, ma questa volta in positivo. Impensabile come capacità di cambiare, di progettare ciò che si è sempre detto che non si poteva fare, di cogliere le occasioni. Ognuno di noi lo dovrebbe fare questo esercizio per il 2021: permettersi di osare, coltivare un progetto impensabile, piccolo o grande che sia. Con questo nella testa ho incontrato una piccola storia che prova a rovesciare il paradigma e immagina di riforestare una città italiana: Parma.
L’idea originaria era stata di Franco Maria Ricci, l’editore scomparso a settembre, che aveva avuto la visione di piantare un bosco di 11 chilometri lungo l’Autostrada del Sole, dove l’asfalto attraversa il territorio di Parma. Questa suggestione è stata ripresa da Davide Bollati, proprietario di un’azienda di prodotti per la cosmesi, che ha commissionato uno studio per immaginare qualcosa di più ambizioso: una riforestazione che dall’autostrada arrivi fino alla città e porti il bosco in mezzo alle case. Il progetto è stato adottato dall’associazione “Parma Io Ci Sto!” e ha portato alla nascita del Consorzio Kilometro Verde, che oggi cerca di coinvolgere tutti i soggetti possibili, pubblici e privati.
A Parma esisteva già un progetto visionario, il bosco Spaggiari, sette ettari di terreno edificabile alle porte della città riconvertito in spazio verde, un esempio pratico che ci dice come sia possibile cambiare le logiche.
«L’obiettivo del Consorzio – mi racconta Alessandro Chiesi – è quello di creare le condizioni perché si diffonda il concetto di riforestazione ed emerga il valore condiviso e attuabile dell’idea. Cerchiamo di coinvolgere tutti quelli che possiedono terreni, risorse e voglia di partecipare». L’obiettivo è quello di identificare e mettere a disposizione spazi dove piantare alberi, costruire un meccanismo di gestione e manutenzione di questi boschi urbani e stimolare collaborazione con istituzioni e associazioni.
Prima dell’estate, proprio la Chiesi Farmaceutici ha inaugurato di fronte alla nuova sede dell’azienda il primo pezzo di bosco lungo l’autostrada. Ora il Consorzio si è dato l’obiettivo di arrivare a piantare 15 mila alberi e arbusti da novembre a marzo in diversi spazi a Parma e provincia. Il progetto per Natale è la creazione di un bosco urbano di seicento piante, lo spazio è stato già individuato e i cittadini attraverso un crowdfunding potranno finanziare con 25 euro la messa a terra di un loro albero, che potranno poi seguire e geolocalizzare attraverso una app.
Tre settimane fa, in occasione della giornata nazionale dell’albero – che è il 21 novembre – sono stati portati 650 alberi nelle scuole parmensi. L’iniziativa più significativa è avvenuta negli spazi dell’Itis “Leonardo da Vinci” dove gli studenti hanno piantato 90 piante tra cui frassini, ciliegi, gelsi e un raro esemplare di Ginkgo Biloba Hibakujumoku che arriva da Hiroshima ed è stato donato dall’associazione “Mondo Senza Guerre e Senza Violenza”. Hibakujumoku è un termine giapponese utilizzato per indicare un albero esposto ai bombardamenti atomici del 1945: il Ginkgo Biloba piantato dal Consorzio Kilometro Verde Parma ha saputo rigenerarsi, mostrando a tutti la strada della capacità di rinascere.