Tra le tante cose che mi sono mancate in questo anno di pandemia e lockdown ce n’è una che sento forte, forse perché ne rappresenta mille altre, e sono i rumori. Sì, mi mancano i rumori, i suoni. Una vita a cercare il silenzio, a immaginare la quiete della campagna, la pace della montagna, a concepire come massimo disturbo la risacca delle onde e poi, quando il silenzio arriva – un silenzio che, per lo meno nelle città, ha avuto un suono spettrale – mi sono ritrovato ad avere nostalgia per le folle, per quegli annunci in metropolitana che chiedono di non accalcarsi e di lasciare chiudere le porte, perfino per cose che odiavo come le code in aeroporto al nastro del ritiro bagagli. Mi mancano le persone, non i singoli, ma l’idea di stare tutti insieme.

Mi sono reso conto che le nostre vite hanno una colonna sonora di cui nemmeno ci accorgiamo, tanto la diamo per scontata, ma quando quella musica improvvisamente scompare, solo allora realizziamo cosa abbiamo perduto. Se vi chiedessi quali sono i suoni che vi mancano di più, forse non sapreste rispondere, ma c’è un modo infallibile per rendersi conto di cosa abbiamo perso, fare un viaggio dentro il proprio telefono, tra i video. Chiudete gli occhi e ascoltate e vi renderete conto di quanti suoni ci sono mancati quest’anno. In questo viaggio mi hanno accompagnato Rosario Fiorello, Giacomo Poretti, Gigi Buffon, Geppi Cucciari, Francesco Piccolo e Lorenzo Jovanotti. Buon ascolto!