7 Maggio 2020

Berlino, ecco le regole per tornare a scuola

Lunedì 4 maggio le scuole di Berlino hanno riaperto, dopo cinque settimane di chiusura per l’epidemia di Covid-19. Ma non tutte, si va per grado.
CONDIVIDI SU
Facebook
Twitter
WhatsApp

Lunedì 4 maggio le scuole di Berlino hanno riaperto, dopo cinque settimane di chiusura per l’epidemia di Covid-19. Ma non tutte, si va per grado. I primi a tornare in classe sono stati gli allievi della Sesta, l’ultimo anno delle elementari. Se tutto andrà bene, gli altri seguiranno, ma ancora non esiste un calendario preciso. Le regole di comportamento inviate alle famiglie nei giorni precedenti sono molto rigide, il dirigente di ogni scuola ha scritto le sue seguendo il protocollo nazionale. Pubblichiamo le linee guida della “Herman Nohl” Staatliche Europaschule Berlin – Deutsch-Italienisch, una scuola pubblica bilingue Italiano-Tedesco del quartiere molto popolare di Neukölln.

Il frontespizio del regolamento adottato dalla scuola elementare “Herman Nohl” di Berlino

Linee guida per il ritorno in classe nella scuola “Herman Nohl” – maggio 2020

Regolamento nel corso dell’emergenza Covid-19

Dal 4 maggio, gli alunni si riuniscono alle 8:45 nel cortile della scuola per informazioni da parte della direzione. È necessario rispettare i contrassegni di distanza.

Non è permesso il ritorno a scuola a chi:

  • è rientrato dall’estero negli ultimi 14 giorni,
  • era in contatto con i rimpatriati,
  • ha avuto contatti con persone infette,
  • presenta attualmente sintomi,
  • appartiene a un gruppo a rischio.

Un aumento della temperatura corporea superiore a 37 gradi, anche senza altri sintomi, è un motivo per non venire a scuola. Il programma svolto in classe sarà reso disponibile tramite l’insegnante principale.

Se un bambino appartiene a un gruppo a rischio (ad esempio, con precedenti di malattie polmonari, fibrosi cistica per la quale è richiesta particolare cura…), i genitori/tutori devono contattare preventivamente il rappresentante di classe.

Per i bambini che rientrano nei casi di cui sopra, deve essere contattato l’insegnante e il bambino sarà tenuto in assistenza domiciliare.

Se un bambino è in contatto con una persona infetta, i genitori/tutori invieranno un certificato dal dipartimento sanitario.

L’igiene nella scuola

In tutti i bagni sono disponibili asciugamani di carta e sapone.

Le istruzioni per un corretto lavaggio delle mani sono chiaramente visibili e il rispetto delle regole è monitorato dagli insegnanti.

Le porte dei bagni e le superfici delle maniglie vengono pulite regolarmente durante il giorno.

Gli alunni possono portarsi da casa e utilizzare disinfettanti e guanti monouso per le proprie esigenze.

La distanza di sicurezza di almeno 1,5 metri da tutte le altre persone vale sempre.

È una regola che va rispettata sia nel percorso da casa a scuola che durante la permanenza negli spazi della scuola, all’interno dell’edificio scolastico, nell’aula stessa e durante il ritorno a casa.

Queste regole si applicano anche all’uscita da scuola, nel momento dei saluti alla fine della giornata.

Arrivo a scuola

Per ogni classe Sesta vengono utilizzati ingressi diversi: 6^ A – porta destra; 6^ B – accesso alla palestra Buschrosensteig; 6^ S1 – porta sinistra; 6^ S2 – Buschrosensteig/cortile interno.

Insegnanti/educatori saranno presenti davanti all’edificio scolastico e nell’atrio per supervisionare l’ingresso.

Gli alunni attendono agli ingressi e alle scale a intervalli segnati di 1,5 metri.

I cavalletti per biciclette devono essere utilizzati a una distanza di 1,5 metri.

L’ingresso a scuola

Gli studenti entrano nell’edificio scolastico individualmente a una distanza di 1,5 metri.

La 6^ A utilizza la scala lunga; la 6^ B utilizza la scala posteriore attraverso il percorso tracciato; la 6^ S1 utilizza la scala dell’ascensore; la 6^ S2 utilizza le scale nel vecchio edificio.

Ogni classe viene divisa in due: metà in un’aula, metà in un’altra.

Tutte le porte delle aule restano aperte e non devono essere toccate.

I corrimano delle scale non devono essere toccati, se possibile.

Gli studenti mantengono le distanze quando camminano.

Gli alunni si lavano le mani dopo l’arrivo e poi ogni due ore.

Un insegnante controlla i locali sanitari e regola l’accesso e il numero degli alunni, se necessario.

In classe

Dopo essersi lavati le mani, gli alunni vanno direttamente nell’aula che è stata loro assegnata e si siedono al loro posto.

Le giacche vanno appese allo schienale della sedia, non agli attaccapanni delle classi.

Le porte vengono mantenute aperte o, se necessario, chiuse con un panno o attraverso una manica, non a mano.

Comportamento in classe/Uso delle toilette

Gli studenti si siedono in classe a una distanza di 1,5 metri. Ogni alunno ha un posto assegnato in modo permanente e deve usare solo quello. Nei banchi doppi ci deve essere sempre un posto vuoto.

Ogni alunno ha il suo materiale (astuccio, utensili per la scrittura, libri…) che usa esclusivamente e per conto suo.

Gli studenti non si possono alzare durante le lezioni, se non gli viene chiesto.

Possono essere consumati solo alimenti e bevande portati da casa. Lo scambio di alimenti è espressamente vietato.

I servizi igienici vengono utilizzati solo singolarmente. 6^ A e 6^ B devono utilizzare quelli del 3° piano, 6^ S1 e 6^ S2 devono utilizzare la toilette del personale al 3° piano del vecchio edificio.

L’uscita dalla scuola

Gli studenti escono individualmente o a distanza sui percorsi pedonali indicati.

Immediatamente dopo la fine della lezione gli alunni devono avviarsi verso casa.

È vietato rimanere nei cortili della scuola dopo la fine della lezione.

I percorsi specificati e le regole di distanza devono essere rispettati.

In mensa

Gli alunni delle classi Seste mangiano in una delle due mense in due fasce orarie di 20 minuti ciascuna (12:45 e 13:05), per un massimo di 10 alunni a turno.

I singoli studenti delle scuole elementari mangiano invece in entrambe le stanze alle 13:30.

Il personale

Insegnanti, educatori e personale non educativo indossano una mascherina per proteggersi in stanze e situazioni definite (aule insegnanti, aree di supervisione, durante le pause scolastiche e in aula su loro richiesta).

Il racconto di Samuele
“C’è un silenzio di tomba”

«Contento, sì, molto contento, non ne potevo più di fare i compiti a casa da solo». Alle 8:45 di lunedì 4 maggio Samuele Villella è tornato nella sua scuola, la “Herman Nohl”, nel quartiere di Neukölln, Berlino. Samuele ha undici anni, da quattro vive a Berlino con il papà Antonio, di professione clown, la mamma Eloisa Perone, insegnante in un’altra scuola elementare del quartiere, i fratelli Sebastiano, dieci anni, e Orlando di tre. Frequenta la Sesta classe della Grundschule, cioè l’ultimo anno della scuola elementare (che per noi sarebbe la prima media). La sera prima ha riletto per la seconda volta insieme alla mamma la circolare della scuola con molta attenzione. L’istituto è a 500 metri da casa, Samuele ci va da solo, a piedi.

Samuele Villella all’ingresso della sua scuola elementare, la “Herman Nohl” di Berlino

«Il primo giorno ci hanno fatto il regalo di ritardare un po’ l’entrata alle 8:45, ma già martedì l’ingresso era alle 8. Ci si guardava intorno tutti un po’ disorientati. In realtà, la scuola era sempre rimasta aperta per i figli di chi lavora in ospedale e di chi ha continuato a lavorare. Il preside ci ha riletto le regole. La nostra classe è stata divisa in due: eravamo in 17, dieci sono andati da una parte, sette dall’altra. Io sono contento perché sono rimasto nella mia classe di prima, mentre gli altri sono dovuti andare nell’aula dei computer dove non si respira. E così è cominciata la giornata».

«Ci dobbiamo lavare le mani ogni due ore, tutti lo fanno e c’è sempre la coda, anche se i maestri non controllano davvero. La maggior parte si è portata da casa il disinfettante per le mani. Io avevo guanti e mascherina. Qui a scuola non ce la danno, qualcuno ce l’ha e la usa nei corridoi, a me dà fastidio perché non ti lascia respirare. La mia classe è piccola, ma si sta bene. Siamo sette, nei banchi da due si deve stare da soli. Ci deve essere sempre distanza tra noi. Non possiamo andare alla cattedra, non ci possiamo alzare dal posto, non possiamo toccare la lavagna».

«Il mio maestro Michele non porta la mascherina. Non possiamo passargli davanti, non possiamo alzarci, non possiamo dargli niente. Non ritirano i compiti e, in realtà, la maggior parte di noi non li fa. Ma gli insegnanti hanno detto che non ci possono abbassare i voti dell’anno scorso. Per quelli che hanno problemi, parleranno con i genitori».

I corridoi della scuola “Herman Nohl” con la segnaletica per dividere i percorsi dei bambini

«Per entrare e uscire ognuno deve seguire le strisce per terra, per scendere e salire ogni classe ha la sua scala e nell’intervallo la sua zona. C’è un silenzio di tomba; io faccio attenzione a rispettare le distanze, ma ho visto anche ragazzi scherzare: in una classe c’è stato casino e per questo ne paghiamo tutti le conseguenze. Anche nelle pause in cortile gli spazi sono divisi, sono contento perché il mio gruppo ha un’area grande, dalla piramide da arrampicata, nello spazio giochi, al tavolo da ping pong. Il problema è che comunque non possiamo toccarci, neanche una pacca sulle spalle. Corriamo e ci muoviamo tenendo le distanze, parlandoci a distanza. Anche in mensa ognuno mangia da solo, ma a me non dispiace».

«Quando la scuola è finita, siamo usciti ognuno per conto suo, ma poi io sono andato a fare merenda al chiosco del kebabbaro con il mio amico Enea». Mantenendo le distanze? «Certo».

Altre/Luoghi

Ci sono altre storie da raccontare su questo stesso tema.

Nel paese dove le campane non suonano più

Pietra su pietra: la vita quando non è più notizia

“Our Beards Will Grow Back”

L’America che non perdona

Ci sono altre storie
da raccontare

Iscriviti alla mia newsletter per riceverle in anteprima  e gratuitamente ogni settimana

I tuoi interessi: cosa segui?

Sei più interessato al passato o al futuro?

ISCRIVITI/NEWSLETTER

Iscriviti alla mia newsletter per ricevere storie come questa in anteprima. ☕️ Ogni venerdì mattina, in tempo per il caffé.

Il tempo del bosco libro Mario Calabresi Mondadori editore

Il mio ultimo libro

Il tempo
del bosco

Abbiamo ancora bisogno di recuperare l’attenzione, il senso di un istante in cui esistono attesa e noia, e tornare a rimettere al centro delle nostre giornate le cose importanti e non quelle urgenti.